La Roccia dell'Orso - Valle di Comino

La Roccia dell'Orso - Valle di Comino

San Biagio Saracinisco, al di sopra del Lago Selva verso la Valle Monacesca. Dove i venti sibilano e il cuore dell’umano gode di silenzio e pace.

Qui, seguendo il sentiero, ci si imbatte in un orso di pietra che sembra sancire l’antica amicizia tra gli uomini e gli animali del Parco D’Abruzzo, Lazio e Molise e monolitico, sta lì, a ricordare quel che è stato. 

C’è stato un tempo in cui forse uomini e orsi non andavano d’accordo. Quel tempo, un tempo lontano, l’orso era scacciato, più che cacciato, temuto, più che ammazzato.

Attaccava le greggi, mangiava le bestie e così ogni tanto qualcuno dava vita a battute di caccia. Un tempo che nessuno più ricorda. Quando lupari e cacciatori d’orso si davano appuntamento in grandi gruppi.

Ancor prima che esistesse il Lago Selva, ancor prima che San Biagio Saracinisco fosse come è oggi. 

Per trovare l’orso di pietra dal rifugio Aceroni, dopo un breve tratto di pendenza decisa, si segue il sentiero che sale con ampi tornanti. Rapidamente si giunge sugli altipiani sommitali. Dall’alto si intravede il lago Selva.

Camminando se è primavera potete incontrare fiori. Il Parco ha messo tabelle per indicarli, c’è una bella staccionata e un bel punto panoramico da cui fermarsi a respirare mentre si guarda il lago.

Il vento da queste parti sibila forte, si insinua tra pietre e montagne dolomitiche, giocando a rimpiattino con le rocce suona melodie.

Dopo qualche chilometro in salite incrociamo il Rifugio Selvapiana. Proseguiamo su sentiero ed ecco che una volta superato il profilo dolce di Monte Selvapiana, piegando nettamente a sinistra, ci appare questa splendida roccia dal viso d’orso.

Un orso che lancia il suo urlo al confine del bosco.

Ci piace pensare che sia lì a ricordare che in amore e armonia in questi luoghi nessun orso oggi viene toccato, nessun orso maltrattato.   

DATI PERCORSO
PERCORSO E DISLIVELLO

San Biagio Saracinisco, al di sopra del Lago Selva verso la Valle Monacesca. Dove i venti sibilano e il cuore dell’umano gode di silenzio e pace.

Qui, seguendo il sentiero, ci si imbatte in un orso di pietra che sembra sancire l’antica amicizia tra gli uomini e gli animali del Parco D’Abruzzo, Lazio e Molise e monolitico, sta lì, a ricordare quel che è stato. 

C’è stato un tempo in cui forse uomini e orsi non andavano d’accordo. Quel tempo, un tempo lontano, l’orso era scacciato, più che cacciato, temuto, più che ammazzato.

Attaccava le greggi, mangiava le bestie e così ogni tanto qualcuno dava vita a battute di caccia. Un tempo che nessuno più ricorda. Quando lupari e cacciatori d’orso si davano appuntamento in grandi gruppi.

Ancor prima che esistesse il Lago Selva, ancor prima che San Biagio Saracinisco fosse come è oggi. 

Per trovare l’orso di pietra dal rifugio Aceroni, dopo un breve tratto di pendenza decisa, si segue il sentiero che sale con ampi tornanti. Rapidamente si giunge sugli altipiani sommitali. Dall’alto si intravede il lago Selva.

Camminando se è primavera potete incontrare fiori. Il Parco ha messo tabelle per indicarli, c’è una bella staccionata e un bel punto panoramico da cui fermarsi a respirare mentre si guarda il lago.

Il vento da queste parti sibila forte, si insinua tra pietre e montagne dolomitiche, giocando a rimpiattino con le rocce suona melodie.

Dopo qualche chilometro in salite incrociamo il Rifugio Selvapiana. Proseguiamo su sentiero ed ecco che una volta superato il profilo dolce di Monte Selvapiana, piegando nettamente a sinistra, ci appare questa splendida roccia dal viso d’orso.

Un orso che lancia il suo urlo al confine del bosco.

Ci piace pensare che sia lì a ricordare che in amore e armonia in questi luoghi nessun orso oggi viene toccato, nessun orso maltrattato.   

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Alla scoperta della Valle di Comino

Per gli amanti del ciclismo, delle passeggiate a piedi o a cavallo. Per tutti coloro che che vogliono scoprire territori e vivere esperienze uniche ed indimenticabili.

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