Musei e percorsi culturali della Valle/FAI
Musei e percorsi culturali della Valle/FAI
Il patrimonio artistico-culturale della Valle di Comino: un percorso alla scoperta dei luoghi del cuore FAI e dei musei in Valle
Il patrimonio artistico-culturale della Valle di Comino: un percorso alla scoperta dei luoghi del cuore FAI e dei musei in Valle
La primavera in Valle di Comino è uno sprigionarsi di odori, colori e sensazioni, che fanno da cornice alle sue meraviglie, tra cui si annoverano alcuni dei Luoghi del Cuore del FAI e musei che raccontano le tante storie di questa piccola Valle incastonata nel cuore verde d’Italia.
La bella stagione è quindi l’occasione perfetta per una gita fuoriporta o un weekend, anche in vista delle Giornate FAI di Primavera il prossimo 25 e 26 marzo, dedicate alla riscoperta del patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, alla scoperta di castelli, torri medioevali, chiese, palazzi antichi, resti archeologici e musei che creano un vero e proprio percorso culturale tutto da gustare insieme alle eccellenze enogastronomiche del territorio.
Per quest’anno inoltre on il contest lanciato Narrate, gente, la vostra terra il FAI invita tutti gli italiani a narrare il proprio luogo del cuore con un racconto vocale, per far riscoprire storie ed emozioni di luoghi famosi o segreti e celebrare la meraviglia per la propria amata terra.
Alcuni Luoghi del Cuore FAI e musei da visitare in Valle di Comino
Alcuni Luoghi del Cuore FAI e musei da visitare in Valle di Comino
Sora
Sora
Snodo al confine tra il Lazio e l’Abruzzo e città natale di personaggi illustri tra cui il grande regista e attore Vittorio De Sica, Sora custodisce la Chiesa di Santa Restituta, dedicata alla Santa Patrona le cui spoglie sono conservate al suo interno, e l‘abbazia in stile gotico-cistercense di San Domenico Abate, fondata nel 1011 da San Domenico abate su commissione del Governatore di Sora e di Arpino.
A guardia della città e raggiungibile da un sentiero panoramico ecco invece la massiccia fortezza di San Casto e Cassio costruita nel 1520 sul Monte San Casto a quota 500 mt d’altitudine, a pianta rettangolare costituita da sei torrioni cilindrici, poligonali e quadrati, in posizione strategica fra l’Abruzzo e la Valle del Liri.
Per scoprire di più sulla città e sul territorio è possibile fare visita al Museo della media Valle del Liri inaugurato nel 2005 per raccogliere i reperti archeologici raccolti negli scavi di Sora e di altre località circostanti e inoltrarsi tra i vicoli del centro storico in quello che è il Museo a cielo aperto “I vicoli di Chiavone” che narra le vicende del Brigante Chiavone.
Pescosolido
Pescosolido
Salendo su verso monte, il piccolo borgo di Pescosolido vi accoglie immerso nel verde, custode altrettanto di piccoli tesori tra cui la Chiesa “La Ciociaria” o Chiesa di San Rocco e le numerose “Cone”, cioè piccole cappelle agli incroci delle vie che costellano la sua campagna.
Tra le ricchezze paesaggistiche non può mancare una visita al Vallone Lacerno, un canyon all’interno del quale scendendo si giunge ad una cascata nel profondo della gola detta “Cuccetto dell’Inferno”, che rientra nella fascia di protezione esterna del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
All’interno del vallone sono presenti diversi reperti archeologici di epoca romana databili al I e II secolo a.C., oltre ad alcuni resti di ponti e di un imponente acquedotto che i locali usano chiamare “condotto di Nerone”.
Campoli Appennino
Campoli Appennino
Proseguendo lungo le sinuose strade incastonate tra le piccole vallate, arrivati al borgo di Campoli Appennino, situato lungo i bordi di una dolina carsica a 650 mt di altitudine, ecco un altro Luogo del Cuore, la Chiesetta di San Pancrazio, santuario dalle origini benedettine, dedicato al Santo Patrono, la cui effige viene portata in solenne processione ogni anno il 12 maggio per le vie del paese.
Posta Fibreno
Posta Fibreno
Tappa obbligata in Valle di Comino è la splendida Riserva Naturale del Lago di Posta Fibreno, che fa parte del Sistema dei Parchi e della Riserve Naturali della Regione Lazio. La riserva sorge lungo il versante sud occidentale dei Monti della Marsica ed è una delle oasi naturalistiche più suggestive e incontaminate dell’Italia centrale.
Se guardate bene il lago vedrete al suo interno quella che i locali chiamano “La Rota” ovvero “la ruota”, un’isola galleggiante di circa 30 metri di diametro di forma conica con la punta rivolta verso il basso, che ha la curiosa “abitudine” di spostarsi a seconda della direzione del vento o delle correnti risorgive e che Plinio il Vecchio già citava quasi 2000 anni fa nella sua Naturalis Historia.
Altro piccolo gioiello sulle rive del Fiume Fibreno è Villa Gallio – Casino Di Pesca Del Duca Di Alvito, oggi purtroppo ancora nascosta a molti e che meriterebbe un importante lavoro di restauro.
Per gli amanti della natura e curiosi che vogliano conoscere meglio l’ecosistema del lago e il suo stretto legame con il territorio, è possibile prenotare una visita al Museo naturalistico etnografico della riserva naturale Lago di Posta Fibreno.
Vicalvi
Vicalvi
A far da guarda a quello che è l’ingresso “naturale” della Valle di Comino ecco il Castello Medioevale di Vicalvi, castello longobardo situato nell’omonimo piccolo borgo, su una collina sormontata dal monte Morrone e visitabile su richiesta.
Avvolto da leggende di fantasmi e dal vecchio centro storico ormai abbandonato, si erge visibile in lontananza, nella sua posizione strategica chiaramente a difesa della Val di Comino: la grande croce rossa sulle sue mura racconta solo l’ultima delle tante battaglie di cui è stato testimone, scelto come campo ospedaliero dalle truppe tedesche che per mesi assediarono il territorio.
Visitabile su richiesta.
Vicalvi
Vicalvi
A far da guarda a quello che è l’ingresso “naturale” della Valle di Comino ecco il Castello Medioevale di Vicalvi, castello longobardo situato nell’omonimo piccolo borgo, su una collina sormontata dal monte Morrone e visitabile su richiesta.
Avvolto da leggende di fantasmi e dal vecchio centro storico ormai abbandonato, si erge visibile in lontananza, nella sua posizione strategica chiaramente a difesa della Val di Comino: la grande croce rossa sulle sue mura racconta solo l’ultima delle tante battaglie di cui è stato testimone, scelto come campo ospedaliero dalle truppe tedesche che per mesi assediarono il territorio.
Visitabile su richiesta.





Alvito
Alvito
Il giro alla scoperta dei Luoghi del Cuore del FAI continua nel piccolo borgo di Alvito, già visibile da Vicalvi e abbarbicato sulla costa del monte.
Come per Vicalvi, sulla cima ecco la suggestiva fortezza medievale, il Castello Cantelmo, che domina la vista sulla Valle circondato dall’ameno piccolo borgo originario, nascondendo tra le sue mura storie di duchi e contenziosi. Scendendo e arrivando verso il nuovo centro storico più a valle, si scorgono gli eleganti palazzi come Palazzo Monaco, inserito nell’Albo dell’Associazione Dimore Storiche della Regione Lazio, e Palazzo Mazzenga, le chiese e le antiche porte d’accesso.
Di particolare pregio Palazzo Gallio, sede del Comune di Alvito e custode di numerosi tesori: il Teatro Comunale, l’Archivio Storico, memoria del borgo, la Biblioteca e il Museo degli Strumenti Musicali Popolari dal Mondo.
Fuori le mura, al di sotto della vecchia piazza del mercato, ecco l’ex Convento di S. Nicola, risalente al 1516 e oggi sede dell’istituto tecnico statale per l’agraria, e la Fontana dei Monaci, l’antica fontana a cui generazioni di alvitani hanno attinto acqua: ancora sembra di vedere le lavandaie indaffarate, i bambini che corrono giocando tra gli schizzi e il vocio delle chiacchiere del tempo passato.
Alvito
Alvito
Il giro alla scoperta dei Luoghi del Cuore del FAI continua nel piccolo borgo di Alvito, già visibile da Vicalvi e abbarbicato sulla costa del monte.
Come per Vicalvi, sulla cima ecco la suggestiva fortezza medievale, il Castello Cantelmo, che domina la vista sulla Valle circondato dall’ameno piccolo borgo originario, nascondendo tra le sue mura storie di duchi e contenziosi. Scendendo e arrivando verso il nuovo centro storico più a valle, si scorgono gli eleganti palazzi come Palazzo Monaco, inserito nell’Albo dell’Associazione Dimore Storiche della Regione Lazio, e Palazzo Mazzenga, le chiese e le antiche porte d’accesso.
Di particolare pregio Palazzo Gallio, sede del Comune di Alvito e custode di numerosi tesori: il Teatro Comunale, l’Archivio Storico, memoria del borgo, la Biblioteca e il Museo degli Strumenti Musicali Popolari dal Mondo.
Fuori le mura, al di sotto della vecchia piazza del mercato, ecco l’ex Convento di S. Nicola, risalente al 1516 e oggi sede dell’istituto tecnico statale per l’agraria, e la Fontana dei Monaci, l’antica fontana a cui generazioni di alvitani hanno attinto acqua: ancora sembra di vedere le lavandaie indaffarate, i bambini che corrono giocando tra gli schizzi e il vocio delle chiacchiere del tempo passato.

San Donato Val Di Comino
San Donato Val Di Comino
Seguendo il sinuoso profilo dei monti dell’Appennino si può scorgere uno dei borghi più suggestivi della Valle di Comino, insignito della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano e inserito nella rete dei Borghi più belli d’Italia: San Donato Valcomino, vicoli stretti e ripidi, circondato dalla bellezza naturale del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Nel punto più alto del borgo si erge un altro dei Luoghi del cuore FAI, la Torre Medievale alta 12 metri, situata su uno sperone roccioso con vista su buona parte della Valle di Comino e del territorio circostante. Da lì, scendendo nel dedalo di vicoli stretti e ripidi si arriva al centro storico, affascinante e ancora viva, dove visitare il Museo della civiltà contadina per scoprire le antiche tradizioni di questo territorio a vocazione agricola e pastorizia e il Museo del Novecento e della Shoah, che consente di conoscere meglio non solo i drammi della Seconda guerra mondiale culminati con le persecuzioni razziali, ma anche la crisi post bellica che vide centinaia di cittadini di nuovo in viaggio verso mondi lontani in cerca di fortuna.
Uscendo dal borgo per immergersi nella natura del Parco, si può raggiungere a poca distanza Forca d’Acero, porta d’accesso verso l’Abruzzo e “zona di confine” custode di grandi bellezze naturali e storiche. Il Vallone di Forca d’Acero nasconde infatti, tra muri a secco, uliveti, boschi aie e nascondigli, leggende e tradizioni e, a circa 1000 mt di quota, le reali miniere di San Donato Val di Comino, testimonianza storica, industriale e geologica del periodo borbonico ancora oggi visitabili.
Settefrati
Settefrati
Nel territorio di Settefrati, altro piccola gemma della Valle di Comino, nascosta tra le montagne c’è la splendida Valle di Canneto, luogo di interesse naturale, storico e religioso, presso le sorgenti del Melfa.
Nella Valle infatti, in località Capodacqua una leggenda narra che apparve la Madonna di Canneto a una pastorella di nome Silvana, chiedendo di far costruire in quel luogo una chiesa da dedicare alla Madonna, quello che oggi è conosciuto come il Santuario di Maria Santissima di Canneto, elevato a Basilica pontificia minore e meta di pellegrinaggi da tutto il mondo.
altra perla del turismo religioso della Valle di comino è la Chiesa della Madonna delle Grazie, un vero e proprio monumento d’arte e un esempio di bellezza architettonica, scandita in 3 navate, unica in tutta la Valle di Comino, famosa per la raffigurazione nell’atrio della Visione di Frate Alberico, che avrebbe dato a Dante l’ispirazione per la “Divina Commedia”.
Atina
Atina
Città di Saturno, riconosciuto come uno dei Borghi più belli d’Italia, Atina è una delle porte di accesso alla Valle di Comino e scrigno di bellezze storiche, artistiche e paesaggistiche.
Tra i Luoghi del Cuore del FAI troviamo la meravigliosa Cattedrale dedicata a S. Maria Assunta, la cui cupola domina il centro storico: risalente al 1208 ma rimaneggiata in diversi stili, vanta al suo interno un organo Catarinozzi e un coro in legno intagliato risalente all’Ottocento.
Nel centro storico si trova anche il Palazzo Ducale Cantelmo, altro edificio storico inserito nella Rete di Dimore Storiche del Lazio e costruito dove sorgeva la rocca dei Conti d’Aquino.
Sede oggi del Comune di Atina e usato per mostre, conferenze e manifestazioni, custodisce al suo interno un imponente mosaico romano a tessere bianche e nere, rappresentante un guerriero in quattro posizioni di assalto.
Il Museo Archeologico di Atina raccoglie invece reperti riferibili ad un arco cronologico compreso fra l’VIII sec. a.C. e il tardo medioevo, provenienti dal territorio atinate e da altri comuni della valle, in particolare dalle necropoli di Ominimorti a San Biagio Saracinisco e dal santuario italico di Casale Pescarolo a Casalvieri.
Fuori dal borgo, un altro museo merita una visita, testimonianza del genio e della creatività dei cominensi all’estero: il Museo Académie Vitti che conserva e tramanda l’eredità storico-culturale e i materiali dell’omonimo atelier d’arte tra i più vivaci di Parigi e la storia vera e dimenticata di una donna italiana che dalla Ciociaria emigra a Parigi alla fine dell’Ottocento, tentando l’impresa di fondare un’accademia di pittura per sole donne.
Atina
Atina
Città di Saturno, riconosciuto come uno dei Borghi più belli d’Italia, Atina è una delle porte di accesso alla Valle di Comino e scrigno di bellezze storiche, artistiche e paesaggistiche.
Tra i Luoghi del Cuore del FAI troviamo la meravigliosa Cattedrale dedicata a S. Maria Assunta, la cui cupola domina il centro storico: risalente al 1208 ma rimaneggiata in diversi stili, vanta al suo interno un organo Catarinozzi e un coro in legno intagliato risalente all’Ottocento.
Nel centro storico si trova anche il Palazzo Ducale Cantelmo, altro edificio storico inserito nella Rete di Dimore Storiche del Lazio e costruito dove sorgeva la rocca dei Conti d’Aquino.
Sede oggi del Comune di Atina e usato per mostre, conferenze e manifestazioni, custodisce al suo interno un imponente mosaico romano a tessere bianche e nere, rappresentante un guerriero in quattro posizioni di assalto.
Il Museo Archeologico di Atina raccoglie invece reperti riferibili ad un arco cronologico compreso fra l’VIII sec. a.C. e il tardo medioevo, provenienti dal territorio atinate e da altri comuni della valle, in particolare dalle necropoli di Ominimorti a San Biagio Saracinisco e dal santuario italico di Casale Pescarolo a Casalvieri.
Fuori dal borgo, un altro museo merita una visita, testimonianza del genio e della creatività dei cominensi all’estero: il Museo Académie Vitti che conserva e tramanda l’eredità storico-culturale e i materiali dell’omonimo atelier d’arte tra i più vivaci di Parigi e la storia vera e dimenticata di una donna italiana che dalla Ciociaria emigra a Parigi alla fine dell’Ottocento, tentando l’impresa di fondare un’accademia di pittura per sole donne.
